Premio PugliaLibre 2011: i vincitori
Dopo aver pubblicato lo scorso 9 febbraio le nomination per il Premio PugliaLibre 2011, siamo pronti oggi ad annunciare i vincitori per ognuna delle otto categorie prese in esame. Ribadendo che la nostra valutazione è stata effettuata sui volumi pervenuti in redazione nel corso del 2011, ci auguriamo che questo riconoscimento possa contribuire, per i libri e le case editrici indicati, a raggiungere quello che è il nostro obiettivo, al quale ci siamo sempre rivolti per passione e disinteressatamente: incrementare la conoscenza e la diffusione di opere meritevoli della produzione editoriale pugliese.
Miglior casa editrice
Caratteri Mobili
Dopo appena due anni di attività, questa casa editrice barese ha saputo mettere a segno pubblicazioni di indubbio rilievo, ottenendo prestissimo una distribuzione nazionale e importanti vetrine in premi letterari, recensioni, presentazioni in prestigiosi luoghi di cultura in Italia e, di recente, anche all’estero.
Miglior romanzo
Maurizio Cotrona, Malafede (Lantana)
Quello di Cotrona è un romanzo compiuto che, attraverso accenti grotteschi, riesce a esibire alcuni paradossi della nostra società, mediaticamente sovraesposta eppure superficiale, così come i limiti e i pericoli di ogni condotta individuale che non sappia farsi carico delle reali esigenze degli altri.
Migliore raccolta di racconti
Alessandro Angeli, I ragni in testa (Besa Editrice)
Con uno stile acuminato e rifuggendo dagli stereotipi, Angeli si sofferma nei suoi racconti su un Sud disperato e amaro, ma non ancora rassegnato; i suoi sono personaggi emarginati che dalla posizione defilata in cui sono relegati offrono una prospettiva a tratti inedita della realtà meridionale.
Migliore raccolta di poesie
Cristanziano Serricchio, Il vento di Praga (Manni Editori)
Quello alla sua ultima raccolta poetica è il riconoscimento a uno dei maggiori poeti pugliesi viventi: nato novant’anni fa a Monte Sant’Angelo, Serricchio coltiva anche in questo lavoro la sua «meditazione dolente e pacata» in un viaggio nel cuore dell’Europa dove riecheggiano le onde del mare del Gargano.
Miglior saggio o reportage
Fulvio Colucci e Giuse Alemanno, Invisibili (Kurumuny)
Un testo snello eppure significativo, capace attraverso un registro narrativo di evidenziare le diverse problematicità dell’Ilva di Taranto; merito ulteriore è quello di non limitarsi a cronache e statistiche per dare voce a chi in quel contesto lavora e talvolta muore.
Miglior traduzione
Alberto Ruy Sánchez, I giardini segreti di Mogador (curato da Caterina Camastra) (Poiesis Editrice)
Un testo sensuale di grande letterarietà e di rara bellezza che ha il merito di presentare al pubblico italiano Alberto Ruy Sánchez, scrittore e saggista messicano di caratura internazionale. Di grande impatto e suggestione anche le calligrafie che corredano l’opera, opportunamente riprodotte nell’edizione italiana.
Miglior libro per ragazzi
Giovanna Baldasarre, Il mestiere dell’archeologo (Gelsorosso)
Agevolata dalla sempre curata veste grafica della casa editrice Gelsorosso e dalle illustrazioni di Domenico Sicolo, l’autrice affronta i più importanti fattori dell’affascinante professione dell’archeologo, elencati senza eludere una terminologia tecnica spiegata però facendo ricorso a semplici metafore e resa quindi comprensibile anche ai più piccoli.
Miglior veste grafica
Luisa De Rosa, Clara Gelao (a cura di), Tempi e forme dell’arte (Claudio Grenzi Editore)
Dedicato a Pina Belli d’Elia, una delle più affermate storiche dell’arte del nostro territorio, il volume s’impone non solo per i contenuti ma anche per la qualità grafica delle immagini raffiguranti preziose testimonianze artistiche della Puglia, del Mezzogiorno e delle regioni mediterranee.