Aleph: “Uomini e no” di Antonella Caprio
Mi siedo al solito posto. Mi sistemo e indosso le scarpe del mestiere: tacco numero dieci… a spillo. Scruto il luogo, questo acquario fatto di silenzi e di suoni, di abiti impalpabili e svolazzanti come meduse fluttuanti nella bolla dell’acqua, di pesci colorati che si inseguono e si accoppiano in un magma impetuoso di passione e di struggimento.
Ecco! La vedo dirigersi verso di me. Lei si avvicina. Mi tende la mano. Afferra la mia e con tale gesto, muto, mi invita. La seguo.
Mi abbraccia con una stretta possente e sento defluire un brivido caldo lungo la schiena. Le sue dita scorrono veloci sulle mie scapole e lungo la colonna vertebrale, come se volesse prendere le misure del mio corpo e dell’angusto spazio rimasto fra noi. La cingo anch’io con le mie braccia magre. Sento, sotto le dita, la camicetta umida di sudore, mentre le narici sono pervase dall’odore della sua pelle. Percepisco un lieve sentore di profumo. È un amalgama di violetta, bergamotto, radici e muschio. Mi concentro sul muschio e chiudo gli occhi. Ora. In questo istante. Sono davvero sua.
Poi tutto ha inizio.
Un vortice sbaraglia ogni pensiero, ogni inquietudine. La materia si dilegua e tutto diviene puro oblio. I corpi si inseguono, si muovono all’unisono in un ritmo ancestrale e perpetuo. Ognuna riempie lo spazio vuoto dell’altra. Le nostre carni sono ormai come rime baciate di una poesia. Perché è poesia quella che sto vivendo adesso. Un sortilegio raro, un’alchimia effimera, un miraggio. Eppure è vero. È una dimensione inconsueta, che non si verifica quasi mai. E non importa se il tuo “lui” sia uomo o donna. Non fa alcuna differenza. La suggestione, il trasporto, restano immutati.
Sono sazia d’estasi e tuttavia insaziabile. Vorrei che questo attimo non si concludesse mai, ma il gorgo si ferma. Tutto intorno a me si blocca come nel fermo immagine di un film, e ogni cosa ha fine.
Ciò che pareva realtà fino a questo istante è relegato al sogno.
Poi si accendono le luci. Il film si è concluso e ognuno torna se stesso.
Lei stacca le sue braccia dal mio corpo, e sento un brivido freddo lungo la schiena. Là, dove un attimo prima percepivo la passione delle sue membra, avverto un vuoto.
Mi riaccompagna alla mia sedia e si allontana da me con un sorriso appena tracciato sul suo volto.
Non so nemmeno il suo nome ma ho ancora il suo profumo sulla pelle, il suo sudore fra i capelli e sulle labbra il sapore aspro delle ruvide note del tango che ho appena danzato con lei.
Antonella Caprio, docente, è nata e risiede a Torino, ma ha trascorso la giovinezza in Puglia. Ha pubblicato, insieme al fratello Franco Caprio, il romanzo d’esordio Il segreto del gelso bianco, Besa Editrice (“Oscar PugliaLibre” quale miglior romanzo edito in Puglia nel 2010; Vincitore Premio Letterario LibriaMola 2010 – 1° classificato; Vincitore Premio Letterario Via Po-Torino 2010 – 2° classificato).