Aleph: “Uomini e no” di Giuseppe Ceddia

Ci sono uomini che sono meta-uomini, vivono in se stessi, si scrutano dall’interno, sono specchio incompiuto del susseguirsi emotivo degli stati d’animo. Ci sono uomini che sono super-uomini, i quali, paradossalmente, non hanno mai letto Nietzsche. Neanche D’Annunzio. Ci sono uomini che sono uomini. Che non si vergognano di farsi vedere tali, nei pregi e nei difetti, nella gioia e nel dolore. Ci sono uomini che sono cyborg, che hanno attuato su stessi la disumanizzazione perenne, per non soffrire o forse per convenienza. Uomini che hanno un livido sul cuore e un ematoma sulla bile. Densa. Uomini che sono semplicemente animali, nel senso cattivo (ma anche buono del termine), assetati di sangue si cibano delle anime altrui, se le bevono come bicchieri d’acqua. O vino. Ci sono donne che giocano a fare gli uomini, il randagismo dell’anima sconcia urla sdraiato al sole della vita come il cinico Diogene. Ci sono uomini che sono deboli. Uomini sensibili ma estremamente forti, uomini che ballano sulla punta di un chiodo, uomini che bevono benzina per dimenticare le cicatrici sull’aorta. Ci sono uomini che sono sciacalli mafiosi (quei no uomini che ti appoggiano la mano sulla spalla e con l’altra ti mozzano il fiato con una lama affilata nel costato, poi ti baciano sulla bocca come Cristo con l’Inquisitore, ma in tutt’altro senso). Ci sono uomini che si nutrono di sigarette e ansiolitici, perché l’amore li abbandona e l’ansia se li mangia, uomini seri, giullari dell’anima, buffoni post-moderni. No. Uomini e no. Ci sono non uomini che ti sputano la perla del sapere appena ti volti di spalle, bagnata dalla saliva del tradimento. Non uomini che si sono giocati a poker la spina dorsale che ora campeggia come reliquia antica in un museo di cetacei. Non uomini che usano la strada come un grande rifiuto, pisciando sul muro della decenza e dell’etica umana. Esistono anche non uomini che credono stupidamente e infantilmente, causa deficit cognitivo-dialettico, di essere uomini. Che gran ridere! Non uomini che picchiano le donne e piangono con altri uomini. Uomini e no. No e uomini. Ci sono uomini, che Dio li benedica, che sono esseri umani. Semplicemente esseri umani. Che ridono, urlano, piangono, amano, dicono la verità, professano l’onestà. Splendidi esseri umani, forti, eretti, con uno specchio di fronte che li ritrae senza impronte. Un mattino, su una collina, furono crocifissi. Uno accanto all’altro. Sembrava si tenessero la mano, come bimbi in un girotondo. Uomini.

Giuseppe Ceddia, nato a Bari nel 1977. Dottorando di Ricerca in Italianistica presso l’Università di Bari. Pubblicista, collabora con le pagine culturali di varie testate cartacee e on line (BariSera, Corriere delle Puglie ecc.), cura il blog spesbari.myblog.it. Collaboratore della rassegna cinematografica annuale “Sentieri nel Cinema”. Appassionato di musica blues&jazz, scrive anche racconti di cui alcuni pubblicati. Nel 1999 ha vinto, nella sezione recensioni, il Premio Letterario città di Bari.