Aleph: “Uomini e no” di Luciana Manco

Ho fatto le foto. Sono cinque. Due di spalle, tre frontali. Nuda. Non c’è il viso, solo un accenno. Apro il sito. Le carico. Scrivo: “Concorso letterario. Il concorso è rivolto a tutti, uomini e no, di età compresa tra i 18 e i 50 anni. Il tema sono io. In allegato le foto. Dovrete scrivere un testo di massimo 1000 battute. Quello che fareste. Il premio sono io. L’indirizzo a cui mandare l’opera è: hsuel@mariope.it.  Avete tempo fino al 15 giugno. Il vincitore verrà contattato telefonicamente e verrà fissato un appuntamento. Tutto a mie spese.” Ho cliccato su invio. Pubblicato.

Quando avevo 21 anni ti ho aspettato sotto casa per una notte intera. Tu sei sceso dalle scale alle 08.45 e mi hai trovata lì in piedi. Mi hai detto: Vai via, ma io ero ferma e ti guardavo. Mi ero convinta di poterti trasmettere ogni cosa con gli occhi. Mi hai guardata. Vai via, hai detto. Io ti avvicinavo gli occhi da dentro, come si fa col respiro quando soffi. Mi prendevo l’anima dal cuore e tutte e due ti spingevamo il mio amore contro, attraverso gli occhi. Leggili, pensavo. Togli il nero. Ti prego, pensavo. In file lunghissime, dipanate su tutte le strade della città. Vai via hai detto, e sei andato via tu. Ed io ho lasciato lì tutto. E non ho mai più amato un uomo perché mai più un uomo eri tu.

E’ il 15 giugno. 118 opere. 118. Leggo. Descrizioni. Alcune poetiche, ma pur sempre scopate. Scarto o tengo. Leggo. Mail 87. Apro. “È giusto. Perfetto. Le parole servono a convincere, a prostituirsi, a prendere. A valicare i confini del silenzio, ad ingannare. Io ti scrivo che ti voglio e tu mi scegli perché ho mentito bene, meglio di tutti gli altri. Perché vedo quello che è in foto e mi preme l’ispirazione nei pantaloni e quindi scrivo, ispirato, la mia dedica al tuo culo. È giusto. Perché non hai nessuno che ti dica tutto con le mani, che ti dica tutto senza chiedere niente. Perché ti prendono senza esprimere desideri. Un regalo che scartano e che si sono comprati da soli. Quindi stupore zero, riconoscenza zero, cura zero. Appartieni a loro e alla loro dichiarazione dei redditi. Quindi tu dici: dimmi che mi desideri. E te lo fai scrivere da estranei, così uno che è bravo ti fa credere che sei la cosa più ambita che c’è, e tu gli dici grazie con la lingua. Ho ancora duecento caratteri e li sto usando per dirti che io voglio solo guardarti.”

Luciana Manco è della provincia di Lecce. Lavora nel web e collabora con varie riviste e siti che si occupano di musica e cultura, come Frigidaire, Il Male, Losthighways.it, Urka! e Salentuosi. Ha partecipato a molti concorsi di poesia ottenendo ottimi risultati. Nel 2010 ha pubblicato il portfolio “manco.” a sostegno di Frigolandia, terra di Frigidaire, dedicato ad Andrea Pazienza, con prefazione di Manuel Agnelli e con un intervento inedito di Ascanio Celestini. Scrive inoltre testi musicali per vari artisti come Paolo Benvegnù, Salvatore Cafiero, Inseta, Nuove Forme di Poesia e molti altri.

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Con questo racconto termina il ciclo dedicato al tema “Uomini e no”. A breve diffonderemo il titolo del nuovo tema, i cui racconti saranno pubblicati a partire dal mese di settembre!