Approvata la legge pugliese a sostegno del libro e della lettura
Approvato in Consiglio regionale lo scorso 5 dicembre, è stato ora pubblicato nel Bollettino ufficiale il testo della legge pugliese a sostegno del libro e della lettura. Si è arrivati a questo risultato dopo un lungo processo partecipativo, che ha visto coinvolti tutti gli attori in campo e le forze di maggioranza, in particolare Pd e Sel, che avevano inizialmente predisposto due diverse proposte di legge. L’obiettivo della legge, come ha affermato il segretario pugliese del Partito democratico Sergio Blasi, è «quello di promuovere la lettura come forma di welfare della conoscenza, come espressione di “bibliodiversità” e come elemento di spinta per la nostra eccellente produttività culturale».
In attesa che vengano stabiliti le modalità e i tempi di attuazione della legge, vediamo i punti principali del provvedimento, al di là dei Principi che giustamente pongono l’attenzione sull’alto valore e sociale e culturale del libro e dei lettori. Gli strumenti della legge per il sostegno al lettore e alla promozione della lettura (già di per sé un punto dirimente, giacché sono rivolti al fruitore finale e non, genericamente, all’editoria, come in altre leggi regionali di questo genere) considerano in particolare, come si legge nell’art. 3, la necessità di intervenire sui «lettori deboli», sull’infanzia, su soggetti svantaggiati, sulle nuove tecnologie e sull’opportunità di utilizzare a quel fine anche eventi, manifestazioni e premi letterari.
La natura degli interventi di supporto è definita meglio nell’art. 4, dove si specificano alcune richieste fatte da tempo da parte degli attori in campo: gli editori, ad esempio, vedono accolta la richiesta di dare impulso a «processi di razionalizzazione e di ottimizzazione della rete distributiva delle imprese editoriali», alla partecipazione alle fiere di settore e all’accesso al credito; le biblioteche trovano un rafforzamento delle proprie reti di servizi; le associazioni di promozione sociale vedono riconosciuto il loro impegno per la promozione della lettura «per i soggetti socialmente svantaggiati, per i cittadini diversamente abili, per i pazienti degli ospedali, per i detenuti, per i cittadini di origine straniera»; le librerie indipendenti, definite come «librerie situate nel territorio regionale non facenti parte, direttamente o per rapporti di franchising o equivalenti, della grande distribuzione», ottengono il riconoscimento del proprio ruolo e la costituzione di una loro rete ufficiale a livello regionale. Tutti questi interventi saranno sostenuti in particolare nei casi in cui saranno promossi da più soggetti appartenenti alla filiera del libro, e rientreranno in un «Piano annuale per la promozione della lettura e del libro» che verrà adottato entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello oggetto del programma. All’interno di questo programma troverà stabilmente posto una Relazione annuale sullo stato della lettura e del libro in Puglia (art. 5, comma 3), certamente frutto dell’ottimo lavoro svolto lo scorso anno dal POP – Osservatorio culturale Puglia con il suo Rapporto sul mondo del libro in Puglia.
Infine, all’articolo 6, viene istituita la Consulta regionale del libro e della lettura, che rimarrà in carica tre anni e i cui componenti saranno selezionati in base a una procedura pubblica che verrà resa nota entro la metà di febbraio 2014. Apparterranno alla Consulta un rappresentante della Giunta regionale, dell’AIB pugliese, dell’AIL pugliese, del livello regionale dell’AIE, del Comitato universitario regionale di coordinamento, dell’Ufficio scolastico regionale, dell’Associazione culturale pediatri, degli editori pugliesi, dei librai indipendenti pugliesi, il coordinatore dei poli bibliotecari provinciali e due componenti di associazioni o organismi culturali che si occupano di promozione della lettura.