Pugliesi fuorisede/18: intervista ad Agostino Picicco
Agostino Picicco vive a Milano dove lavora come coordinatore delle Presidenze di Facoltà dell’Università Cattolica. Ha vissuto a Giovinazzo (Bari) gli anni dell’adolescenza partecipando attivamente all’associazionismo cittadino. Ha conseguito la laurea presso l’Università Cattolica di Milano e, successivamente, l’abilitazione professionale di avvocato e di giornalista pubblicista. Ha operato nella direzione di collegi universitari milanesi. Collabora come giornalista per riviste locali. Partecipa con ruoli di responsabilità alla vita di diverse aggregazioni sociali, in particolare coordina le attività culturali dell’Associazione Regionale Pugliesi di Milano. È componente del Consiglio Generale della Fondazione don Tonino Bello.
Per la Ed Insieme ha pubblicato i volumi Meridione ed emigrazione (2002); A Sud l’orizzonte si è schiarito (2003); L’amicizia: un’avventura meravigliosa (2006); I roghi accesi dal maestro (2008); Nel riverbero di cento ideali (2012); Ti voglio bene (a cura di, con Giancarlo Piccinni) (2013). Per le Edizioni Messaggero di Padova i volumi Padre Agostino Gemelli (2005); Armida Barelli (2007); Ludovico Necchi (2010).
Tanti anni fuori casa, ormai. Ma casa è il posto in cui si nasce e si ritorna malinconicamente o il luogo in cui si decide di risiedere e si tengono i propri affari?
L’attuale contesto globalizzato consente di sentirsi a casa sia nella terra natia che nel luogo del lavoro. Il segreto soprattutto è trovare persone con le quali stare bene sia al Nord che al Sud.
Quando eri più piccolo, ti immaginavi così come sei diventato?
Assolutamente no. La vita ha degli esiti imprevedibili. Innanzitutto non pensavo di dover lasciare il mio paese. E una volta andato via, ho imparato ad amarlo di più non solo col cuore ma anche con una maggiore propositività di azione. Mi sono reso conto che sono più utile stando a Milano che se fossi tornato. E poi mi trovo ad operare in realtà che da piccolo non sapevo neppure che esistessero. Magari non sono quelle che avevo desiderato o immaginato, ma sono ugualmente arricchenti e positive.
Per quale motivo hai scelto Milano per gli studi?
Negli anni dell’adolescenza ho ricoperto ruoli di impegno attivo e di responsabilità nell’ambito dell’associazionismo cattolico cittadino. Ho ritenuto una grande opportunità – in anni in cui l’emigrazione intellettuale non era diffusa, almeno nella mia provincia – quella di completare gli studi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. E qui ho trovato un ambiente stimolante, umanamente ricco, culturalmente valorizzato dalla presenza di grandi maestri.
Hai scritto diversi libri e saggi, spesso approfondendo la vita di alcuni personaggi che hai conosciuto o che sono realmente esistiti. Cosa ti colpisce di queste vite che ami narrare?
Sì, ho scritto alcune biografie sui fondatori dell’Università Cattolica, e poi ho approfondito alcuni temi sociologici del vescovo Tonino Bello, grande profeta della pace dei nostri giorni. In loro ho trovato aspetti della mia personalità, vita, esperienza. Studiavo loro e ritrovavo me stesso. In particolare ho molto ammirato in queste figure la capacità di relazione, l’impegno per il prossimo, l’altruismo, il costruire grandi opere a favore della comunità, l’essere umili, innamorati del mondo, pronti a stupirsi per ogni piccola cosa.
Parli diffusamente dei tuoi ricordi, della tua famiglia e della città nel tuo ultimo libro La semplicità delle piccole cose. Ricordi ed emozioni, Ed Insieme. A tuo parere, negli anni, quanto è cambiata la Puglia – se è cambiata – e qual è il dato (fisico, artistico, culturale) che ti balza subito agli occhi?
Sì, la Puglia è cambiata, partecipe del movimento e del dinamismo della globalizzazione. È cambiata in meglio, il turismo è aumentato, la gente sta imparando che la cooperazione è importante, la cultura è più sentita. Leggo anche nei periodici locali più sconosciuti delle tante iniziative culturali: mostre, presentazioni di libri, poesie, spettacoli teatrali. È un segno positivo di maturazione, di partecipazione e di ampiezza di orizzonti. Certo ci sono delle resistenze, ma l’evoluzione si nota.
Anche tu avvocato, giornalista e scrittore. Un po’ come Gianrico Carofiglio o Nicky Persico. Cosa collega la passione per la scrittura con la passione per la giurisprudenza?
La giurisprudenza insegna ad argomentare, a cogliere la ratio dei comportamenti e delle norme. Un buon giurista deve saper scrivere e cogliere i movimenti dell’animo umano e del contesto di riferimento. Da qui il passo è breve per amare la letteratura e diventarne “protagonista”. E poi si dice che il diritto è arido. Forse lo scrivere di temi più ameni è un modo per rituffarsi nelle pieghe dell’animo umano che la poesia e la letteratura rendono possibile.
Parlaci del progetto artistico Emotions of the world.
È un progetto artistico proposto dalla pittrice di origine brasiliana Geovana Clea. Mira a liberare l’arte dalle manovre dei galleristi e dal guadagno ad ogni costo per ridare alle pitture, sculture, ecc. quella dimensione umana, emozionale che trova eco nella sensibilità dell’artista e non necessariamente nel portafoglio. Il respiro internazionale del progetto mira a coinvolgere talenti artistici di tutto il mondo.
Sei uno dei dirigenti dell’Associazione Regionale Pugliesi. Qual è il compito dell’Associazione? E tu come ti sei trovato a lavorarci?
Ho conosciuto dodici anni fa questa realtà importante nel panorama associativo e volontaristico milanese grazie alla presentazione del mio volume Meridione ed emigrazione. È nato un rapporto di grande stima ed amicizia con i dirigenti, che mi hanno chiamato ad essere responsabile del settore cultura dell’Associazione. Anche gli intenti del sodalizio sono stati subito da me apprezzati. Venuto meno lo scopo mutualistico o di gestione del tempo libero, tipico qualche decennio fa di queste realtà, è emerso l’intento culturale. Attraverso convegni, seminari, mostre, presentazioni si tiene vivo il legame con la Puglia, senza ghetti e steccati, ma aperti al territorio che ci ospita e in generale ai tanti fermenti che la metropoli lombarda offre.
Azzurra Scattarella