Poesia qualepoesia/06: Un’altra pagina. Le ricerche intermediali a Lecce

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Rubrica a cura di Francesco Aprile

Lo scenario poetico pugliese si arricchisce anch’esso, com’era già avvenuto nel resto dell’Italia, di tutta una serie di gruppi operanti negli ambiti delle sperimentazioni intermediali. Se nella prima fase, quella degli anni ‘60, aveva avuto un ruolo cardine lo scenario tarantino, il quale si era posto come alfiere delle nuove sperimentazioni poetiche pugliesi, è intorno alla fine degli anni ‘60, ma soprattutto agli inizi dei ‘70, che a Lecce, e nel Salento in genere, nascono una serie di iniziative votate all’esplorazione di questi nuovi territori.

A Novoli, in provincia di Lecce, Enzo Miglietta, dopo una breve parentesi nella poesia lineare, inizia ad interessarsi alla poesia visiva, alla qualità visuale della scrittura, anche in seguito al ruolo di diffusione di tali esperienze che Taranto, nella figura di Michele Perfetti, aveva avuto. Così nel 1971 fonda a Novoli il “Laboratorio di Poesia” (LPN), dove, a partire dal 1980, e fino al 1984, con l’apertura della sezione “Informazione e incontri” organizza e cura una serie di mostre di autori nazionali e internazionali, inaugurate con l’esposizione di opere di Ugo Carrega a cui seguiranno, fra gli altri, Miccini, Accame, Pignotti, Caruso, Spatola, Lora Totino, Finotti, Xerra, Fontana, Minarelli, Giacomucci, Pasca, Rollo, Centro Gramma, Intergruppo siciliano, Mogul, MacLennan, Lagalla, Liuzzi.

Negli anni ‘60 tre pittori – Giovanni Corallo, Salvatore Fanciano, Bruno Leo – danno vita al “Prisma Gruppo 64” fino a quando nel ‘71, con la collaborazione di Eugenio Miccini e del suo Centro Tèchne, fondano la rivista di poesia visiva “Gramma”, la quale ricalcava la rivista “Tèchne” di Miccini, nello stile e nei contenuti. L’esperienza della rivista “Gramma” si sarebbe esaurita di lì a poco, nel 1972. Negli ultimi numeri della stessa, si registra la partecipazione di Francesco Pasca. Proveniente dalla pittura, Pasca, originario della provincia di Lecce, nel 1968 arriva, da studente universitario, a Firenze dove frequenta il Centro di Eugenio Miccini, in quegli anni punto nevralgico delle sperimentazioni artistico-letterarie. La sua presenza negli ultimi due numeri della rivista “Gramma” è cementificata dal rapporto con i tre fondatori. È unendosi a loro, dopo la cessazione delle attività della rivista, mantenendo il nome della stessa, che prendono il via le attività del “Gruppo Gramma”, nato in seguito alla mostra “Verifica 76” curata da Toti Carpentieri. Proprio Carpentieri afferma, nello studio intitolato “Gramma” ed edito a Lecce da “Il gallo indico” nel 1983, che «Gramma, in realtà, è un gruppo che parte da lontano, anche se poi, forse, di vero e proprio gruppo non si tratta», infatti la componente “gruppale” riflette in sostanza lo spirito del tempo, ma Fanciano, Corallo, Bruno e Pasca operano, in assenza di manifesti programmatici e idee comuni, singolarmente sotto la stessa sigla, sviluppando ognuno il proprio percorso in autonomia. Di attività di gruppo, si registra, per “Gramma”, la partecipazione a mostre e rassegne, già avviata dal 1971, prima della chiusura della rivista, con la partecipazione al MAF-Manifestazioni artistiche fiorentine.

Nel 1976 il capoluogo salentino è interessato dalla nascita di un nuovo gruppo. È il 19 marzo del 1976 quando Francesco Saverio Dòdaro fonda il Movimento di Arte Genetica con sede a Lecce, Genova e Toronto. Dòdaro, originario di Bari, arrivato a Lecce nei primi anni ’50 dopo aver vissuto nel capoluogo pugliese l’esperienza de Il Sottano, al quale è introdotto dal poeta armeno Hrand Nazariantz, e dove stringe rapporti con Vittorio Bodini e Aldo Calò, ma anche la prassi del Meridionalismo presso l’ufficio stampa della Fiera del Levante, con Vittore Fiore, gli incontri da Laterza e alcuni periodi a Bologna dove entra in contatto con la metafisica di Morandi, e poi ancora Milano e Parigi, con il Movimento di Arte Genetica rintraccia l’origine del linguaggio, di ogni linguaggio umano, nel battito materno ascoltato in età fetale, per cui ogni linguaggio è connotato da un ritmo, considerando l’arte come linguaggio del lutto per la separazione del soggetto dal complemento materno, e innestando la cifra esistenziale nella tensione all’unità duale contrapposta al regressus ad uterum. Due le testate del movimento: Ghen, giornale modulare con sede a Lecce, e Ghen Res Extensa Ligu, diretto in Liguria da Rolando Mignani.

Movimento che si colloca nel filone delle anti-estetiche, il movimento Genetico, spesso indicato con la sigla Ghen, presenta un impianto teorico primario rappresentato dai manifesti programmatici estesi da Dòdaro e una serie di testi e opere e manifesti redatti dagli altri autori. Caratteristica delle attività del gruppo è quella di spaziare nella miriade di linguaggi sperimentali praticati in quegli anni sempre attraverso l’applicazione dei criteri teorici centrali sopracitati, spaziando dalla scrittura alla poesia visiva, dall’architettura alle installazioni, dalle esperienze sonoro-performative alle attività teoriche, di documentazione e catalogazione. Aderirono o ruotarono attorno alle attività ed alle riviste del movimento autori nazionali e internazionali, fra questi Franco Gelli, Ilderosa Laudisa, Klaus Groh, Fernando Miglietta, Enzo Miglietta, Eugenio Miccini, Rolando Mignani, Bruno Munari, Giorgio Bàrberi Squarotti, CEAC-Centre for Experimental Art and Communication (Toronto) ecc.

Sempre Dòdaro, fra il 1977 e il 1978, crea ed anima il centro di ricerca 1.4.7.8. (strutturato, nel nome, sulle coordinate della Classificazione Decimale Dewey, ad indicare i percorsi di ricerca: filosofia, linguistica, arte, letteratura), ospitato dalla Libreria Adriatica di Lecce, e con il quale coinvolgerà numerosi operatori del territorio (docenti universitari, il gruppo Gramma, il Centro ricerche estetiche fondato a Novoli da Sandro Greco e Corrado Lorenzo, il gruppo Oistros di Rina Durante e Gino Santoro, gli autori del gruppo di Arte Genetica da lui fondato ecc). Ad arricchire il ventaglio di proposte che hanno animato il Salento in quegli anni, si registra la mostra “Dentro/Fuori luogo” svoltasi nel 1980 a Casarano presso Palazzo D’Elia e che ha avuto il merito di radunare in provincia di Lecce tutta una serie di operatori pugliesi operanti sui versanti della sperimentazione.

Poesia qualepoesia/01: Apertura per salti e altro dire

Poesia qualepoesia/02: Premessa storico-contestuale

Poesia qualepoesia/03: Unità di politica, arte e scrittura. La poesia visiva a Taranto

Poesia qualepoesia/04: Michele Perfetti

Poesia qualepoesia/05: Anni ’60. Ricerche verbo-visive in Puglia