Poesia qualepoesia/16: Altri luoghi e momenti del verbo-visivo in Puglia
Rubrica a cura di Francesco Aprile
L’indagine per una “nomenclatura”, quanto più esauriente possibile, riguardante i luoghi e i protagonisti delle ricerche intermediali pugliesi, a partire dagli anni ‘60, necessita di spazi da intendersi come luoghi di reciprocità fra linguaggi di diversa estrazione. In questo senso i luoghi deputati alle arti visive, diventavano, come nel resto d’Italia, a partire dalle esperienze verbo-visive, e in Puglia più marcatamente dalla stagione tarantina, luoghi di intersezioni linguistiche capaci di accogliere i focolai delle nuove ricerche internazionali. A Bari, nell’ottobre del 1970, Umberto Baldassarre, Mimmo Conenna, Sergio Da Molin, Franca Maranò, Michele De Palma, Vitantonio Russo, annunciavano l’apertura della galleria “Centrosei” a ridosso del teatro Petruzzelli. L’avventura del gruppo durò fino al 1975, anno dello scioglimento, con la direzione della galleria che veniva assunta da Nicola De Benedictis, marito di Franca Maranò, con la quale, di fatto, gestì le attività del centro fino al 1991. La stagione del “Centrosei” si inseriva nel nucleo del neoavanguardismo muovendosi tra le frastagliate esperienze di una stagione ricca di fermenti, ospitando a Bari esperienze che andavano dall’arte povera alla pop art, dall’informale allo strutturalismo, e poi ancora narrative art, poesia visiva, performance ecc. Il “Centrosei”, sottotitolato con “Arte contemporanea-Nuove situazioni”, muovendosi in questi territori dello sconfinamento delle pratiche, laddove un linguaggio sconfina negli ambiti di altre forme aprendo a commistioni e nuove “situazioni”, fu promotore della poesia visiva e delle ricerche intermediali a Bari. Nel gennaio del 1972, la mostra “Poesia visiva” vedeva protagonisti, a Bari, Eugenio Miccini, Luciano Ori, Michele Perfetti e Sarenco, quattro fra i pionieri in ambito italiano e internazionale. Michele Perfetti, battistrada delle ricerche intermediali pugliesi a Taranto, dopo l’esperienza nella città jonica arriva a Bari nel 1972, anno che lo vedrà protagonista, prima, all’interno della collettiva “Poesia visiva”, poi, ancora presso il “Centrosei” con una personale e, successivamente, con l’esposizione di documenti, a novembre, assieme ad Eugenio Miccini. In collaborazione con lo “Studio Brescia”, il “Centrosei” diede vita negli anni successivi ad ulteriori mostre internazionali di poesia visiva come quella che vide protagonisti gli autori esponenti del “Gruppo dei Nove”, fondato nel 1973 da Jean-Francois Bory, Alain Arias-Misson, Paul De Vree, Sarenco, Michele Perfetti, Luciano Ori, Eugenio Miccini, Lucia Marcucci, Herman Damen.
Altre esperienze di area verbo-visiva, del libro d’artista, della parola-intermediale, hanno interessato l’attività del “Centrosei”, fra queste le mostre di Chiara Diamantini nel 1979 e Betty Danon nel 1981. Intanto il virus della poesia visiva percorreva lo scenario pugliese, spargendosi a macchia d’olio; nel 1972 Michele Perfetti curava le mostre “Poesia in piazza” a Grottaglie e “Poesia pubblica” a Taranto, mentre altre cittadine erano interessate da mostre e performance, come Martina Franca nel 1974 con la mostra “Arte totale” e Gioia del Colle nel 1977 con “Poesia visiva. Performance”. Martina Franca è stata inoltre centro dell’attività curatoriale di Lidia Carrieri che ha saputo dare vita nel tempo ad iniziative pregevoli. Lo Studio Carrieri con la mostra “Ab origine”, del 1983, si è posto nel tempo come centro nevralgico per lo sviluppo dei nuovi linguaggi dell’arte in Puglia, dal concettuale al graffitismo, fino alla poesia visiva. A partire dagli anni ’80, il fermento manifestatosi a Foggia nel decennio precedente, consente lo sviluppo di nuovi scenari che hanno poi comportato tutta una serie di mostre di poesia visiva. Centrale è per l’area del foggiano la figura di Guido Pensato. Nel secondo ‘900, Foggia è interessata da un fermento che porta alla nascita di una serie di spazi associativi ed espositivi, fra questi: Circolo Bertolt Brecht, Teatro Club, Circoli del Cinema, Laboratorio Artivisive, Coordinamento per la comunicazione e le arti visive, Art’inFabrica. La mostra “Poesia visuale/nuova scrittura”, a cura di Guido Pensato, svoltasi nel 1981 presso il Laboratorio Artivisive evidenzia questa tendenza contribuendo ad introdurre e articolare sul territorio i nuovi linguaggi di area poetico-visuale.
Dal 19 aprile al 16 maggio del 1980 Michele Perfetti cura presso il centro Ipermedia-Einaudi di Ferrara, all’interno della rassegna “Ma il vero scandalo è la poesia/Un salto di codice”, la mostra del gruppo di Arte Genetica, “Ghen. Viole e violini per un Khorale” che raccoglieva interventi di Francesco Saverio Dòdaro, Carlo Alberto Augieri, Vittorio Balsebre, Toti Carpentieri, Luciano Caruso, Carlo Cioni, Amelia Etlinger, Luigi Felici, Bruno Donzelli, Franco Gelli, Klaus Groh, Ugo Marano, Antonio Massari, Enzo Miglietta, Fernando Miglietta, Sergio Miglietta, Rolando Mignani, Alex Mlynàrcik, Mario Moroni, Vanna Nicolotti, Ico Parisi, Michele Perfetti, Ilderosa Petrucci Laudisa, Edoardo Stamacchia, Vittorio Tolu, Giovanni Valentini, Walter Vergallo.
Sempre il gruppo di Arte Genetica era impegnato dal 14 dicembre 1982 al 10 gennaio 1983 nella mostra “Ghen” alla D’Ars di Milano, presentando materiali di Dòdaro, Laudisa, Groh, Gelli, Cioni, De Filippi, Caruso, Mignani, Valentini, Tolu, Perfetti, Maggi, Etlinger, Stelio Maria Martini, Marocco, Donati, Massari, Nicolotti.
Dal 17 al 23 giugno del 1980, Fernando De Filippi e Ugo La Pietra curavano, presso il Centro Internazionale di Brera, la mostra “Documenti di gestione alternativa. Appunti sulla Puglia”, riflettendo sulle esperienze del Centrosei di Bari, del gruppo di Arte Genetica (Ghen) di Lecce, il centro “Intra” per la pratica e la comunicazione dell’arte (Casarano, Le), il Punto Zero di Taranto, La Fenice (Bari).
Nel 1988 nasceva a Brindisi la rivista “Gheminga. Bollettario quadrimestrale di letteratura”, fondata da Nadia Cavalera e che vedeva fra le sue fila le firme di autori dell’area della sperimentazione, di provenienza pugliese, come Michele Perfetti, Enzo Miglietta, Antonio Leonardo Verri, o di ambito non pugliese come Carla Bertola e Gianni Toti.
Poesia qualepoesia/01: Apertura per salti e altro dire
Poesia qualepoesia/02: Premessa storico-contestuale
Poesia qualepoesia/03: Unità di politica, arte e scrittura. La poesia visiva a Taranto
Poesia qualepoesia/04: Michele Perfetti
Poesia qualepoesia/05: Anni ’60. Ricerche verbo-visive in Puglia
Poesia qualepoesia/06: Un’altra pagina. Le ricerche intermediali a Lecce
Poesia qualepoesia/07: Le microscritture di Enzo Miglietta
Poesia qualepoesia/08: Una inesaurita ricerca. L’opera di Dòdaro tra parola e new media
Poesia qualepoesia/09: Franco Gelli. O poesia, o follia
Poesia qualepoesia/10: Antonio Massari. Oh abitare in una rosa di 25 stanze
Poesia qualepoesia/11: Giovanni Valentini. Particolari di una poesia come progetto
Poesia qualepoesia/12: Ilderosa Laudisa. Paesaggio umano
Poesia qualepoesia/13: Francesco Pasca. La singlossia nel racconto
Poesia qualepoesia/14: Vittorio Balsebre. Nel segno dei fotograffiti
Poesia qualepoesia/15: Fernando De Filippi. Arte e ideologia