“Mi si scusi il paragone” di Daniele Sidonio
La canzone d’autore. La poesia in forma di musica. Ma anche la relazione dei cantautori con la scrittura letteraria tout court. Questi e altri spunti di interesse sono al centro del libro di Daniele Sidonio, Mi si scusi il paragone (MusicaOs, pp. 202, euro 15). Il paragone del titolo è quello cui si riferisce Francesco Guccini in un’intervista inedita concessa all’autore e riportata all’interno del volume: «uno scrittore o un autore di canzoni è come un maiale […] perché il maiale più lo nutri, più quando lo uccidi è grasso e ti dà soddisfazione. Così uno che scrive, più ha messo dentro più può riprodurre qualcosa in maniera completa». E il nutrimento di un autore di canzoni è certamente vario: attraversa la letteratura (quando non è egli stesso un letterato: si pensi ai testi di Pier Paolo Pasolini per Domenico Modugno, o a quelli di Roberto Roversi per Lucio Dalla), incontra i conflitti sociali, s’imbeve della pluralità linguistica del proprio territorio d’origine o della quotidianità.
L’autore, laureato in Filologia Moderna, critico musicale e collaboratore di riviste e siti web, raccoglie dunque in questo volume documenti di diverso genere: non solo analisi sui testi, che pure ne costituiscono il cuore, ma anche interviste a cantautori e critici musicali sul tema del rapporto tra musica e scrittura. Tra questi ultimi, troviamo Paolo Talanca, direttore del Premio Lunezia, e Giò Alajmo, ideatore del premio della Critica al Festival di Sanremo: due riconoscimenti che, per l’appunto, considerano principalmente il valore del testo di una canzone, e che si pongono in relazione diretta con quei premi (come quello intitolato a Eugenio Montale) che hanno visto nel corso degli anni, tra i vincitori, cantautori di alta levatura come Paolo Conte, Franco Battiato e lo stesso Guccini.
Chi sono, dunque, i cantautori i cui testi Sidonio studia nel suo libro per dimostrare, come dice Alajmo, che «la canzone non è altro che una poesia che ha ritrovato la sua melodia»? Oltre al Maestrone, troviamo Fausto Mesolella e il suo tentativo di portare in musica dodici liriche di Stefano Benni (di entrambi, nel volume, è riportata un’intervista inedita), Vinicio Capossela (già candidato al Premio Strega, a sottolineare il legame indissolubile tra i suoi brani e la sua scrittura letteraria), incursioni nel rock con i Marlene Kuntz e il Teatro degli Orrori, e anche esponenti dell’ultima leva di cantautori, da Dente a Vasco Brondi e Brunori Sas; per chiudere, quindi, con il “rap colto” di Caparezza.
Di questi e altri argomenti affrontati nel libro si parlerà venerdì 24 marzo alle ore 10,30 nel primo incontro della nuova edizione della rassegna “Building Apulia”, promossa dalla Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia in via Giulio Petroni a Bari. Al fianco di Daniele Sidonio ci sarà l’autore di un altro libro dedicato alla musica e in particolare alla canzone d’autore: Fulvio Frezza, con il suo Canzoni del Tempo (Florestano).