“La casa dei venti” di Salvatore Ritrovato a Millelibri
Lo scrittore russo Daniil Charms diceva che bisogna scrivere versi tali che, a lanciarli contro la finestra, il vetro si deve rompere. Resterebbe piacevolmente sorpreso nel sapere che, a Bari, con i versi e le poesie si fanno le pareti e le vetrine: così, la giovane imprenditrice Serena di Lecce ha dato vita a Millelibri, la prima libreria in Italia interamente dedicata alla poesia.
Il 18 aprile scorso, questo coraggioso spazio ha inaugurato il suo ciclo di appuntamenti (“Occasioni”) con la presentazione dell’ultima plaquette di Salvatore Ritrovato, La casa dei venti (Il Vicolo, pp. 45, euro 12).
Serena ha aperto l’incontro con la lettura della poesia montaliana La Casa dei doganieri (che “desolata t’attende dalla sera/ in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri/ e vi restò irrequieto”), la cui eco distintamente si leva dal titolo – e non solo – della plaquette: Ritrovato, docente e critico di Letteratura italiana presso la “Carlo Bo” di Urbino e acuto conoscitore della tradizione poetica, aggiunge qualcosa di proprio e al contempo guarda indietro e dialoga col ‘900 poetico, attraverso richiami ipertestuali sparsi lungo le pagine.
La peculiarità delle raccolte di poesia è quella permeabilità del testo che permette di accedervi da un punto qualunque, e in questo caso il lettore rintraccerà, a ogni approccio, una delle declinazioni del tema dominante, quello dell’Io: la “materia molle” che ci troviamo a maneggiare nel corso della nostra esistenza. Materia che lascia spazio a ruvidi interrogativi: dietro l’Io ci siamo noi, o c’è un groviglio di pensieri le cui strade ci portano altrove, lontano? “Io […] non lascia di sé figura né volume, ma un incrocio / di linee in fuga dal paesaggio che lo innerva” – si legge al principio del testo, come una sorta di ammonimento. La poesia che dà il titolo alla raccolta prende in prestito il nome da un b&b barese caro all’autore, luogo evocativo di brevi e intensi soggiorni, cui fare ritorno fisicamente, ma anche tramite quell’itinerario dell’anima fissato sulla carta. Ritrovato ripercorre alcune proprie esperienze, e cerca di organizzare i ricordi, insieme alla consapevolezza che “Io lascia dietro di sé una voragine […] Un giorno arriva il vento e cala il sole, / di tanta fatica qualcuno ricorderà l’amore”.
L’altro grande tema della raccolta è, infatti, la memoria come spazio di convidivisione: l’importanza di trovare qualcuno che condivida con noi un ricordo, e recuperare così il fattore umano attraverso un ridimensionamento dell’Io, per ritrovarsi in uno spazio comune che finalmente non separa, ma avvicina. L’Io che incontriamo in queste pagine potrebbe essere chiunque di noi: qui sta il prodigio lirico-esistenziale, e ciò che rende la poesia qualcosa di più che un “genere” letterario, e cioè un effettivo modo di utilizzare il linguaggio e giungere al cuore del vissuto di ognuno. Poiché chiunque ha la propria Casa dei Venti, quella casa “in cui i venti tornano e non è lontana da qui. Certi giorni è a portata di mano […] raccoglie le voci della strada, i pensieri degli uomini, i sogni di chi torna e di chi arriva”.
Rossella Mariani