Il XIX workshop di Teca del Mediterraneo a Bari
Venerdì 13 aprile si è tenuto, a Bari, il XIX workshop di Teca del Mediterraneo, dal titolo “La bellezza abita in biblioteca. Architettura, patrimoni, comunità”, organizzato in collaborazione con l’AIB – Sezione Puglia, con la partecipazione dell’AIE e il patrocinio dell’editrice Bibliografica.
Dopo i saluti istituzionali, Anna Vita Perrone, Dirigente presso la Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale del Consiglio Regionale, ha dato il via ai lavori della prima sessione del workshop: “Scenari. La Bellezza in biblioteca: dove cercarla, come trovarla”. Tanti sono stati gli interventi, e le voci di importanti ricercatori e docenti hanno dato spessore all’incontro e al confronto. Nell’immaginario collettivo, la bellezza della biblioteca è associata soprattutto al patrimonio architettonico e culturale che essa custodisce. Tuttavia, una biblioteca è un insieme frammentato di spazi differenti (spazio architettonico, antropologico, bibliografico, digitale, ecc.), che corrisponde a una altrettanto complessa frammentazione del sapere. La ricerca della bellezza consiste dunque nel tentativo di ricomporre in un insieme armonico questa frammentazione, cercando di accogliere anche nuovi supporti e una nuova concezione della lettura stessa. A conferma, sono state menzionate le analisi dei dati sul mercato editoriale condotte da AIE. La biblioteca ha quindi un duplice compito: quello di conservare e tramandare il sapere, e quello di aggiornarsi continuamente, per rispondere alle esigenze sempre più diversificate della comunità. Un luogo tale deve essere frutto di un’opera collettiva, interattiva e ad aggiornamento continuo – e deve adattarsi ai cambiamenti del mercato, dei canali di vendita, e della forma stessa del libro.
“Esperienze. Praticare la bellezza” è stato invece il titolo della seconda sessione, introdotta e coordinata da Antonella Agosti, Responsabile della Biblioteca del Consiglio Regionale Lombardia. La bellezza, si è detto, è patrimonio, ma sarebbe sbagliato pensare che questo consista solo di libri. Le biblioteche italiane vantano, infatti, anche un enorme patrimonio musicale; o, ancora, esse possono inserirsi in una rete che, come testimonia l’esperienza del sistema Gusto d’Arte di Ceglie Messapica, può coinvolgere anche l’arte e la cucina. Resta il fatto che il fulcro dell’attività delle biblioteche, sempre più concepite come luoghi di aggregazione e di inclusione sociale, è la comunità degli utenti. La bellezza, infatti, abita in biblioteca quando l’utente diventa alleato propositivo, di più ancora quando il coinvolgimento del cittadino riguarda la realizzazione stessa di una biblioteca. In questo ambito, rilevante è l’apporto dato dal bando pubblico SMART-IN, la strategia regionale per il rilancio del patrimonio culturale, forte di garantire valorizzazione, fruizione e restauro dei beni culturali in Puglia. Con l’ausilio di strumenti come questo e grazie alla partecipazione di centinaia di volontari, ha preso piede una “rivoluzione gentile”, che ha fatto della biblioteca il fulcro del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, e il luogo a partire dal quale praticare la bellezza dell’offrire e del condividere.
L’incontro è stato occasione di profonde riflessioni, e ha rappresentato un veicolo di nuove idee e ispirazioni da mettere in pratica.
Anastasia Komarova