“I nuovi anziani e la città” di Letizia Carrera

L’Italia è un Paese che sta invecchiando. La popolazione sempre più anziana e più concentrata nelle città, si rivolge a queste per trovare risposte ai propri bisogni e, in misura crescente, ai propri desideri. Questa nuova domanda muove da una mutata rappresentazione che i soggetti anziani hanno di se stessi e del loro diritto a un protagonismo urbano.

L’analisi teorica dei processi di mutamento in atto è seguita dalla discussione dei risultati di due ricerche qualitative tese a definire una tipologia di atteggiamenti e comportamenti in riferimento al rapporto tra soggetti anziani e città, a partire dalla combinazione di risorse personali, dotazione dei territori in termini di servizi e opportunità, e condizioni dell’esperienza urbana quotidiana. La prima indaga la quotidianità e i livelli di progettualità delle donne anziane; la seconda fa riferimento al modo con il quale gli anziani hanno vissuto lo specifico periodo dell’emergenza sanitaria Covid-19 nel quale, anche a questi soggetti, la città è stata in qualche modo “negata”.

Sono questi i temi al centro del volume di Letizia Carrera, I nuovi anziani e la città. Esperienze, bisogni, desideri, edito da Progedit (pp. 144, euro 15).

Letizia Carrera, professoressa di Sociologia e Sociologia Urbana dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, dirige il Laboratorio di Studi Urbani Urbalab. Si occupa di temi attinenti alla partecipazione politica, al lavoro, anche in un’ottica di genere, e alla città contemporanea e ai processi di mutamento delle condizioni dell’esperienza quotidiana dei soggetti. Tra le pubblicazioni più recenti, ricordiamo, tra saggi e articoli, Marcher dans les rues de Strasbourg. Le piéton réflexif et l’archéologie urbaine (Parigi 2017), Le politiche urbane per l’inclusione. Progettare il terzo spazio (Milano 2020), Epidemie, città e immaginario urbano (Bari 2020); per Progedit, La flânerie. Del camminare come metodo (Bari 2018).